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LA STORIA BIANCOROSSA
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[ Gli inizi: 1902-1919 ] [ Si ricomincia: 1919-1930 ] [ Verso la guerra: 1930-1945 ] [ Il dopoguerra:1945-1955 ] [ Il "ventennio": 1955-1975 ] [ Ascesa e declino: 1975-1985 ] [ Verso il duemila: 1985... ]
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Ascesa
e declino (1975/1985) |
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E'
questo un periodo tra i più controversi della storia del calcio
berico, costellato di grandi traguardi come anche di cocenti
delusioni, con il Vicenza che si trova a partecipare ai tre
campionati professionistici (A, B, C1), con alterne fortune.
Dopo la sbornia di 20 campionati successivi in A, i biancorossi
militano ora in serie B nella quale per il primo anno quasi
rischiano la C, mentre nel secondo s'impongono vincendolo, proprio
giusto in tempo per i festeggiamenti per i 75 anni di vita della
società.
In questa squadra figurano molti giocatori che saranno protagonisti
della cavalcata trionfale dell'anno successivo: tanto per cominciare
un nome su tutti è quello di Paolo Rossi, preso in comproprietà
con la Juventus, vero e proprio artefice della promozione con 21
reti; poi sfogliando la rosa dei giocatori troviamo Ernesto Galli,
Giuseppe Lelj, Giorgio Carrera, Valeriano Prestanti, Giancarlo
Salvi, Massimo Briaschi, Roberto "Pippo" Filippi, Franco
Cerilli, Renato Faloppa e Luciano Marangon. Abile condottiero di
quella che poi risulterà una grand'armata è Giovan Battista
Fabbri, il quale lavora quasi nell'ombra, facendosi apprezzare per
la serietà e l'armonia che immette nel suo lavoro e nell'ambiente.
Il ritorno in serie A è quindi cosa fatta, ma il Vicenza sembra non
accontentarsi, infatti andrà oltre ogni più rosea aspettativa
arrivando addirittura al secondo posto finale dietro la Juventus.
Il copione della stagione 1977-78 è praticamente lo stesso della
precedente che ha portato il Vicenza in A: Rossi trascinatore con
ben 24 reti (capocannoniere), mentre nella rosa dei giocatori oltre
a quelli appena citati compare anche Mario Guidetti, centrocampista
dall'ottimo pedigree proveniente dal Como.
E' un periodo di assoluto fulgore per la società berica, ormai
assurta al ruolo di protagonista del calcio italiano accanto ai nomi
delle grandi, tutto fa presagire all'inizio di un altro trionfale
ciclo, ma la parabola questa volta si spezza.
La stagione successiva vi è la retrocessione in B, dovuta ad un
finale di stagione veramente disastroso, il Vicenza inoltre non va
più in là del primo turno della Coppa Uefa essendo eliminato dal
Dukla Praga.
Unica consolazione di quella deludente annata sarà il premio
"Seminatore d'Oro" assegnato all'allenatore Fabbri.
Si ricomincia così dalla cadetteria, pur con tanti cambi (la
squadra è praticamente riformata, con la permanenza dei soli
Marangon, Zanone e Rosi), il Vicenza riesce a sfiorare la pronta
risalita con un sorprendente quinto posto finale.
Nel 1980 poi Giuseppe Farina lascia la presidenza in favore del
figlio Francesco che la passerà successivamente a Dario Maraschin,
altro presidente appassionatissimo dei colori biancorossi.
Intanto la squadra scende in serie C/1 al termine della stagione
1980-81, una categoria che non vedeva dal lontano 1940.
A metà anni ottanta la squadra è targata Bruno Giorgi. Nel
campionato di C1 84/85 la squadra giunge secondo ed è promossa in B
dopo il vittorioso spareggio contro il Piacenza. Nella stagione
successiva (85-86) i biancorossi riconquistano la serie A, ma una
delibera della C.A.F., cancella il passaggio in serie A.
La truppa di mister Giorgi era composta di giocatori di ottimo
livello per la categoria: da Antonio "Toto" Rondon, bomber
indiscusso, per proseguire poi con i vari Alfonso Bertozzi, Franco
Cerilli, l'inossidabile Roberto "Pippo" Filippi, Daniele
Fortunato, Maurizio Lucchetti, Giuseppe Mascheroni, Massimo
Mattiazzo, Paolo Mazzeni, Andrea Messersì, Danio Montani, Eligio
Nicolini, Giuseppe Pallavicini, Luigino Pasciullo, Gabriele Savino e
Maurizio Schincaglia.
In questi anni debutta anche un ragazzino cresciuto nella società
berica che farà molto parlare di sé, e che risponde al nome di
Roberto Baggio. La sua partita di esordio data 5 giugno 1983 contro
il Piacenza.
Complessivamente Baggio giocherà nel Vicenza 36 partite mettendo a
segno 13 reti e rivelandosi infallibile dal dischetto, prima di
infortunarsi al legamento del ginocchio destro nella partita
disputata a Rimini il 5 maggio 1985. Quella fu l'ultima apparizione
dell'attuale "divin codino" in maglia biancorossa. |
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