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CALCIO


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LA STORIA BIANCOROSSA


La storia anno per anno Le "Bandiere" biancorosse

M. Briaschi ] S. Campana ] [ D. Fortunato ] G. Mascheroni ] L. Menti ] L. Pasciullo ] A. Rondon ] P. Rossi ] G. Savoini ]


Daniele FORTUNATO, vicentino d'adozione

Daniele Fortunato, trentasette anni, ha vestito la casacca biancorossa dal 1985 al 1987, collezionando 61 presenze e realizzando 6 reti.
Centrocampista dotato di grande intelligenza tattica e di classe cristtallina, Fortunato ha vissuto a Vicenza due stagioni calcistiche decisamente diverse tra loro.
La prima esaltante, in quanto fu una stupenda cavalcata verso la serie A di una formazione, guidata da Bruno Giorgi, capace di giocare un calcio bellissimo (anche se poi la promozione venne revocata a tavolino); la seconda invece amarissima, poiché, dopo varie traversie, si concluse con la retrocessione nell'Inferno della serie C.
Riviviamo queste stagioni, unitamente ad altri episodi relativi alla sua permanenza in biancorosso, attraverso il racconto di Daniele Fortunato, che di quel Vicenza era il "faro".
"Sicuramente il ricordo più bello è rappresentato dal primo anno, fantastico, indipendentemente dal fatto che poi la promozione ci venne revocata a tavolino" ricorda Fortunato. "Eravamo un gruppo molto unito, guidato da un grande tecnico, Bruno Giorgi, esprimevamo un calcio spettacolare. Certo, dispiace per come andò a finire, in quanto quella promozione ce la meritammo sul campo e la cullammo, insieme ai tifosi, per molti mesi, e dispiace anche per tanti compagni che persero in quel modo la chanche di giocare in serie A, a differenza del sottoscritto (successivamente Fortunato ebbe modo di giocare nel massimo campionato con le maglie di Atalanta, Juventus, Bari e Torino, n.d.r.)."
"Nel gruppo eravamo veramente amici, sia dentro che fuori dal campo di gioco, e conservo un ricordo piacevole di tutti i compagni di squadra di allora. Mi vedo spesso in particolare con Savino, Montani e Rondon, con i quali spesso si parla di quegli anni."
Di episodi piacevoli e particolari da raccontare ce ne sarebbero parecchi, dice Fortunato, ma uno in particolare gli torna alla memoria: "Quell'anno non andavamo in ritiro, ricordo che ci trovavamo alle undici allo stadio, mangiavamo in mensa e tornavamo a casa, per poi ritrovarci al campo alle 13-30, quando non mancava molto al fischio d'inizio della partita. Io abitavo con Gabriele Savino a trecento metri dallo stadio, ed era sicuramente divertente recarsi al campo in mezzo ai tifosi, che all'epoca, in mancanza di posti numerati, andavano alla partita con un certo anticipo."E' decisamente amaro invece il ricordo della seconda parte della sua avventura a Vicenza: "Il periodo che va da fine giugno dell'86 al giugno dell'87, è stato decisamente negativo, in quanto comprende i due episodi della revoca della promozione e quello della retrocessione in serie C. La stagione 86-87 fu sfortunata sotto vari punti di vista, per quanto mi riguarda anche a livello fisico, in quanto restai fuori a lungo a causa di una fastidiosa pubalgia."
Vicenza è stata una tappa decisiva nella vita di Daniele Fortunato, che nella nostra città ha conosciuto sua moglie e stabilito la sua residenza.
Ovviamente dunque l'ex biancorosso è ben informato circa le vicende del Vicenza, formazione che segue con passione: "Ho visto la gara contro l'Atalanta, decisamente sfortunata per i colori biancorossi. La squadra comunque mi ha destato un'ottima impressione, mi è sembrata ben organizzata, tatticamente equilibrata, in possesso di buone individualità. Sicuramente ha tutti i mezzi per raggiungere la salvezza, anche se è normale che ci sarà da soffrire e che qualche problema possa emergere, ma è così per tutte le formazioni."
Circa l'avvio del campionato di serie A, Fortunato individua in Udinese e Atalanta le formazioni rivelazione ("anche se quest'ultima ha avuto un po' di fortuna finora", -precisa-), mentre in grossa difficoltà, anche in prospettiva, vede il Napoli ("mi sembra abbia più problemi delle altre, anche a livello di organico.").
Per chiudere, Daniele ci tiene a rivolgere un saluto ed un augurio agli sportivi biancorossi: "Un abbraccio a tutti ed un grosso in bocca al lupo per il raggiungimento della salvezza, traguardo che potrà essere tagliato soltanto a costo di grande sofferenza, ma che, proprio per questo, se sarà raggiunto, sarà ancora più bello festeggiare!".

Intervista di Massimiliano Lamola
tratta da "Vicenza Biancorossa", nov.2000